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Entrando nel mondo dei sistemi di filtraggio per la depolverazione industriale, ci troviamo davanti a svariate opzioni.

Per ottenere informazioni tecniche di supporto ci siamo rivolti a Sorgato, impresa leader nella produzione di impianti di aspirazione delle polveri. Ci hanno fornito notizie utili e interessanti, tanto da poterne fare una vera mini guida per gli addetti ai lavori.

Se la scelta, tra le tante proposte, potrebbe essere difficoltosa, la presente mini guida potrà essere d’aiuto nel selezionare il migliore impianto per la tua attività industriale.

Cos’è la depolverazione?

Prima di declinare le varie tipologie di filtri, è opportuno ricordare a cosa si riferisce il processo di depolverazione, ossia il procedimento tramite cui si riduce la concentrazione delle polveri presenti in una emissione di aria, prodotta durante le varie lavorazioni aziendali.

Abbattere la polvere delle lavorazioni, serve a tutelare la sicurezza e l’efficienza degli impianti di un’azienda, la qualità dei prodotti in lavorazione e, non da ultimo, a difendere la salute dei dipendenti.

Ognuno con caratteristiche diverse, sono svariati gli impianti di aspirazione delle polveri e sistemi di filtraggio usati per il processo di depolverazione.

Ti presentiamo di seguito i filtri maggiormente comuni, evidenziandone per ognuno le singole peculiarità

Filtro meccanizzato a maniche – Filtro meccanico, capace di separare le particelle contenute nell’aria grazie a un forte potere di filtraggio. Efficiente al massimo, riesce a eliminare fino a oltre il 95% delle particelle più piccole di un micron.
Quelli migliori hanno in dotazione un sistema pulente integrato.

Filtraggio a tamburo – Si tratta di un sistema di funzionamento continuo. Il filtro ha in dotazione nel suo tessuto un dispositivo per la pulizia con funzionamento attraverso pratiche bocchette per l’aspirazione, fisse oppure mobili. Si sente più spesso parlare di filtri a tamburo per la filtrazione di liquidi.

Filtro con sistema ciclonico – Funziona grazie all’azione delle forze combinate, centrifuga e di gravità. Questo filtro riesce a separare in maniera efficiente l’aria dai residui, in virtù del peso specifico preciso delle singole particelle.

L’utilizzo più diffuso è per la depurazione di flussi d’aria che presentano elevata concentrazione delle polveri con particelle dalle dimensioni consistenti.

Filtro scrubber con effetto Venturi – Sfrutta l’effetto Venturi, essendo un filtro caratterizzato alla depolverazione a umido. La sua particolarità è uno specifico sistema per depurare, capace di mescolare il flusso d’aria da depurare con l’acqua, consentendo la rimozione contemporanea di residui solubili e di polveri.

 

Il mercato offre, per la cosiddetta depolverazione, anche altre tipologie di filtro: tra quelli non elencati possiamo citare gli elettrofiltri (con sistemi elettrostatici) oppure i filtri con cartucce: essi utilizzano sistemi diversi di funzionamento.

Quale filtro per la depolverazione scegliere

Risulta evidente come ogni tipologia di filtro per la depolverazione industriale ha proprie caratteristiche distintive. Alla luce di ciò, per scegliere quello adatto, occorre tener conto precisi criteri riferiti alla propria realtà aziendale e al tipo di produzione eseguita. Una scelta di filtraggio ottimale sarà atta a garantire sicurezza e salute nel lavoro.

Ecco dunque cosa tenere in considerazione:

 

  • Tipo di produzione – Poiché i campi di uso dei filtri per la depolverazione sono ampi e svariati, confezionamento, logistica, stoccaggio industriale, carpenteria, soltanto per citarne alcuni, è necessario individuare l’uso preciso del sistema di filtraggio, in quanto ognuno ha peculiarità funzionali diverse.

 

  • Specifiche delle polveri prodotte – L’azione filtrante cambia sensibilmente, a seconda della tipologia di produzione industriale, in quanto essa si riferisce alla tipologia di materiale, alle dimensioni del pulviscolo, alla sua concentrazione. Il filtro meccanico a maniche, ad esempio, è indicato quando ci sono delle micropolveri, mentre altre tipologie sono maggiormente adatte al filtraggio di polveri di dimensioni più grandi.

 

  • Effetto potenzialmente nocivo per la salute umana – Criterio da considerare nella scelta, in base alla dimensione delle particelle, alla struttura e dal materiale da cui sono originate.

 

  • Quantità di aria da filtrare – In virtù del flusso d’aria che dovrete far depurare, la dimensione dell’impianto e la velocità del filtraggio varieranno. Per naturale conseguenza dunque dovrete scegliere una tipologia di impianto abbastanza grande a seconda delle dimensioni necessarie. In alcuni casi si possono ottenere dei dimensionamenti su misura ampliabili con implementazioni.

 

Una volta valutati tutti gli aspetti tecnici della lavorazione, potrete capire quale tipologia di filtraggio sarà indicata per la vostra azienda.