Per le imprese è oggi fondamentale essere sempre al passo con le innovazioni tecnologiche perché solo automatizzando i processi di produzione si raggiunge un’efficienza tale da ridurre i tempi e di conseguenza i costi di lavorazione. In questo scenario è importante comprendere il concetto di Industria 4.0, ossia una modalità particolare di automatizzare l’azienda che si basa sulle nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni di lavoro, creare nuovi modelli di business e aumentare la produttività grazie a impianti decisamente più efficienti.

Se è vero che bisogna accettare le nuove tecnologie per migliorare il proprio business, è anche vero che spesso queste tecnologie sono molto costose.

Proprio per supportare le aziende che vogliono crescere sviluppando il loro metodo di lavorazione sono stati creati degli appositi incentivi fiscali mirati sostenere gli investimenti in strumenti innovativi e tecnologia di ultima generazione.

L’incentivo fiscale che ha lo scopo di sostenere le imprese che vogliono integrare la tecnologia al fine di rendersi migliori e più competitive prende il nome appunto di credito di imposta Industria 4.0 e sostituisce l’iperammortamento. Possono beneficiare di tale misura tutte le imprese che risiedono nel territorio dello Stato italiano, che potranno così accedere a nuovi investimenti avendo una quota consistente dell’impegno economico restituito da questi incentivi sotto forma di credito di imposta.

L’incentivo è molto importante e può raggiungere il 50% dell’investimento aiutando così le aziende a svilupparsi digitalmente e concorrere all’avvento della quarta rivoluzione industriale che cambierà radicalmente il panorama imprenditoriale italiano.

Svilupparsi nel digitale significa per le aziende rendersi più competitive in un mercato sempre più agguerrito e che guarda al futuro. Il Piano Industria 4.0, ora Transizione 4.0, è importante non solo per incentivare la produzione industriale della propria impresa ma anche arrivare ad una digitalizzazione a livello di sistema di imprese in modo da consentire le applicazioni più evolute del paradigma industria 4.0 che prevede per esempio una forte integrazione informativa delle filiere produttive.

Per quanto riguarda gli interventi che possono usufruire del credito di imposta, sono riconducibili a tre diverse categorie:

  • beni strumentali che servono alla crescita tecnologica e digitale dell’azienda,
  • sistemi per assicurare qualità e sostenibilità,
  • dispositivi per un’ottimale interazione fra uomo e macchinari.

Per le aziende che intendono intraprendere questo processo di innovazione e rinnovamento e fondamentale farsi assistere da consulenti competenti in questo ambito in modo da poter sfruttare al meglio tutte le agevolazioni disponibili e non commettere errori nella predisposizione delle documentazioni necessarie.

Le normative di riferimento sono infatti molto complesse e oltre a dover riferirsi alla legislazione vigente occorre conoscere approfonditamente anche tutte le circolari e i vari pareri che nel tempo sono stati formulati da Agenzia delle Entrate e Ministero dello Sviluppo economico.

Una partita importante si gioca poi nell’utilizzo delle cumulabilità tra le varie norme che, fatto salvo il divieto generalizzato di superare con il contributo il 100% dell’investimento, consentono di rendere ancora più interessante e conveniente l’acquisto di beni industria 4.0.

Si tratta in definitiva di una grande opportunità di sviluppo per le aziende italiane che, con queste norme, potranno recuperare la produttività necessaria per tornare a competere a livello internazionale.